Come iniziare a utilizzare i social media per un’azienda

da | 2 Luglio 2024 | Web Marketing

Perché la tua azienda dovrebbe essere presente sui social media e in che modo? I social media sono ormai mainstream media, perché li usiamo per comunicare con altre persone e con le organizzazioni, sostituendo, almeno parzialmente, i media tradizionali.

I social media sono diventati una parte essenziale della nostra routine quotidiana. Per valutare l’importanza che hanno oggi i social, dai un’occhiata al video “Social Media Revolution 2022”.

Utilizzare le piattaforme social, quindi, non è più un’opzione, ma una necessità. Anche perché se la tua azienda non è presente sui social, è probabile che lo siano i tuoi clienti e i tuoi concorrenti.

I social network rappresentano un canale importante anche nelle attività B2B. Le persone, infatti, sono presenti sui social media sia come privati sia come professionisti.

Oltre a una questione di presenza, i social media servono per il posizionamento del brand, e grazie all’apertura di canali di comunicazione diretta con il pubblico, l’azienda si mostra disponibile all’ascolto e al contatto diretto con i clienti.

Tuttavia, le persone non sono sui social per comprare. Nessuno si è iscritto a Facebook per acquistare i tuoi prodotti.

Per questo motivo, se vuoi sfruttare i social media in modo che generino risultati, hai bisogno di una strategia e di budget. Aprire una pagina su Facebook non è una strategia.

In questo articolo vedrai più da vicino i diversi elementi che compongono una strategia di Social Media Marketing.

Come creare una strategia di Social Media Marketing per aziende?

Il Social Media Marketing (SMM) consiste in quell’insieme di attività svolte sui social media che hanno l’obiettivo di far crescere un business. Di solito queste attività riguardano la creazione dei contenuti più adatti e coinvolgenti per una specifica piattaforma, in modo che non solo gli utenti li leggano, ma anche li condividano. Questo perché nei social gli utenti diventano da meri soggetti passivi, semplici ricettori di comunicazione, a soggetti attivi, creatori di comunicazione. Cambia quindi il paradigma stesso della comunicazione.

In generale, una strategia è un insieme di azioni progettate per raggiungere degli obiettivi. L’efficacia di queste azioni (e quindi, l’efficacia della strategia) viene misurata attraverso l’individuazione di alcune metriche, che prendono il nome di KPI (Key Performance Indicator).

Scritta Strategic Plan per il Social Media Marketing per aziende

Ogni piano strategico, compresa una strategia di Social Media Marketing, può essere suddiviso in quattro fasi che, a seconda del progetto, occupano dai 6 ai 12 mesi e si ripetono in loop:

  • pianificazione: definizione gli obiettivi da raggiungere e dei conseguenti processi per raggiungerli
  • attuazione: implementazione del piano di azioni per raggiungere gli obiettivi (comprende l’insieme degli strumenti utilizzati e la loro programmazione)
  • verifica: un sistema di verifica dell’andamento del piano (controllo dei risultati tramite KPI)
  • azione: adozione di eventuali misure correttive per ridurre gli eventuali scostamenti tra i risultati attesi (previsti) e quelli verificati (effettivi).

Questo sistema di pianificazione viene chiamato ciclo PDCA (Plan, Do, Check, Act) o anche ciclo di Deming, dal nome di colui che l’ha ideato.

Scritta su foglietti Plan Do Check Act per l'implementazione di una strategia

Ognuna di queste fasi ha al suo interno delle sottofasi. Per esempio, la fase della pianificazione comprende anche l’analisi preliminare della situazione (internal audit), l’analisi della concorrenza, la definizione del pubblico di riferimento (target) e così via.

Tradotto in termini di Social Media Marketing questo significa:

  • avvio, o ottimizzazione, della presenza social per orientarla verso il target individuato
  • esecuzione: significa implementare la content strategy e la sua copertura sia organica sia a pagamento. nella fase iniziale ci si concentra sulla awareness, successivamente, dopo 6-12 mesi, si passa a focalizzarsi sulle conversioni
  • monitoraggio trimestrale dei dati
  • aggiustamento delle tattiche, per portare le persone più giù nel funnel

Il piano strategico è quindi un processo continuo, che viene adattato sulla base dell’andamento degli obiettivi, del target, degli strumenti, del settore e dell’analisi dei KPI.

Anche se non esiste una strategia standard, valida per ogni tipo di attività, è possibile individuare delle fasi comuni che puoi ritrovare in qualsiasi ambito. I principi di un progetto di Social Media Marketing sono uguali per tutti. L’applicazione cambia da caso a caso (o da categoria a categoria).

Le fasi principali di una strategia si Social Media Marketing sono le seguenti.

Pianificazione della strategia di Social Media Marketing: come funziona

La fase iniziale di una strategia di Social Media Marketing si compone di alcune sotto fasi:

  • Analisi del settore
  • Audit interno
  • Analisi dei concorrenti
  • Definizione degli obiettivi
  • Definizione dei pubblici

Vediamole nel dettaglio.

Analisi del settore: le aziende sui social media

Un’azienda dovrebbe sempre partire dalla mappatura della propria presenza online, dall’analisi di come le persone percepiscono i propri servizi e prodotti (il sentiment) e dall’analisi del settore di riferimento e dei concorrenti.

Esempio di report per analisi dei social media

Il primo passo di una strategia di Social Media Marketing è quindi capire la situazione attuale della tua azienda, come stanno le cose. Devi svolgere quella che in termini tecnici viene chiamata audit strategy: il monitoraggio delle diverse piattaforme (social) per esaminare dove si formano conversazioni, “digital influence” e opinione pubblica. Puoi anche estendere l’analisi ai top blog, alle community spontanee, ai forum specializzati, ai magazine online, ai portali di riferimento, ai siti di recensioni e ai comparatori prezzi, a seconda del settore. La finalità dell’audit è capire come “il popolo Internet” vive il settore in cui opera la tua azienda (e il brand).

Questo audit serve per identificare i vocabolari, i trending topic e i thread più discussi, e per trarre informazioni sulla reputazione della tua azienda, oltre che a recuperare spunti e idee per il miglioramento dei servizi offerti e della comunicazione.

Audit interno: analisi della situazione

Eseguire un audit interno significa analizzare il posizionamento attuale del tuo brand sui social, per capire dove intervenire per raggiungere gli obiettivi.

In altre parole, si tratta di fare una analisi della situazione attuale, uno stato dell’arte, un “punto zero” per capire dove sei oggi.

Si tratta di una auto valutazione rispetto a:

  • su quali social è presente la tua azienda
  • quanti follower ha
  • che tipo di contenuti usa (formati e rubriche)
  • qual è la mission di ciascun canale

Per fare un audit puoi usare l’ottima guida di Hootsuite su come si conduce un audit dei social media e il relativo foglio di calcolo presente (il template).

Scritta Internal Audit su blocchetto

Fare un audit semestrale permette di capire la situazione di partenza e individuare le aree di intervento per aggiustare il tiro.

Questo perché il contesto dei social non è fisso, ma dinamico, per due motivi principali:

  • le continue modifiche degli algoritmi dei social, che nel tempo cambiano gli elementi a cui dare importanza
  • le mosse dei concorrenti, che non stanno lì con le mani in mano, ma producono continuamente contenuti e iniziative

Condurre un audit di Social Media Marketing ti permette di:

  • verificare l’efficacia delle azioni di SMM
  • individuare i contenuti che funzionano meglio
  • rilevare eventuali profili inattivi o duplicati o non autorizzati
  • monitorare la reputazione online del brand
  • analizzare le attività dei concorrenti
  • definire obiettivi realistici di Social Media Marketing

In altre parole, l’audit di Social Media Marketing ti permette di valutare il posizionamento attuale online del brand nel suo complesso e definire le aree su cui intervenire.

Analisi dei concorrenti

Per avere un’idea complessiva dello scenario in cui andrai a operare, ripeti l’analisi anche per i principali competitor della tua azienda.

Anche in questo caso, l’analisi della concorrenza sui social significa studiare il comportamento dei competitor sulle diverse piattaforme social, per esempio capire quanti post condividono, con quale frequenza, che tipo di post pubblicano, se sono contenuti interni o condivisioni di contenuti esterni, se sono più video, più foto, se generano engagement (like, commenti, ecc.), anche confrontando i risultati ottenuti con i punti di forza e di debolezza della tua azienda.

Definizione degli obiettivi di Social Media Marketing

Eseguita tutta questa raccolta dei dati, lo step successivo è quello di individuare e formalizzare degli obiettivi, perché senza obiettivi non esiste strategia.

In ogni azienda ci sono:

  1. obiettivi di business
  2. obiettivi di marketing (in questo caso di Social Media Marketing)

Sono i primi che definiscono i secondi e non viceversa.

Per intenderci: “Aumento del 10% del fatturato in 12 mesi” è un obiettivo di business, che non spetta (solo) al Social Media Marketing. Gli obiettivi di Social Media Marketing sono obiettivi specifici da raggiungere attraverso la presenza dell’azienda sui social network.

Quali sono allora gli obiettivi più comuni che si possono raggiungere con una campagna di comunicazione sui social media? L’obiettivo principale dovrebbe essere la conversione dei contatti in clienti.

Tuttavia, esistono altri obiettivi che potresti conseguire con i social:

  • Portare traffico al sito web
  • Far conoscere la tua azienda, ossia promuovere il brand e i prodotti/servizi offerti (brand awareness)
  • Acquisire contatti di qualità (lead generation)
  • Fornire assistenza ai clienti (customer care)
  • Aumentare l’interazione degli utenti (engagement)

L’obiettivo della crescita dei fan è importante, ma secondario: avere tanti follower non significa automaticamente avere tante conversioni o tanti clienti.

L’obiettivo che andrai a definire deve essere quantificabile, cioè numerico, in modo che sia chiaro se lo stai raggiungendo oppure no. Affinché l’obiettivo sia quantificabile, deve essere definito secondo certe caratteristiche. Di solito si fa riferimento alla metodologia SMART.

Obiettivi SMART

Quando stabilisci un obiettivo, dovresti rispettare la “logica” SMART, cioè l’obiettivo dovrebbe essere Specifico, Misurabile, Achieveble (raggiungibile, realistico), Relevant (pertinente) e Time-based (definito temporalmente).

Scritta SMART su pagina blocchetto

“Diventare l’azienda di riferimento del nostro settore in Italia” o “fatturare di più in minor tempo”, non rappresentano obiettivi SMART, ma veri e propri sogni a occhi aperti.

Esempio di obiettivi SMART di business

  • aumento del 5% delle vendite entro l’anno

Esempi di obiettivi SMART di Social Media Marketing

  • aumento del 20% dei follower su Tik Tok entro 12 mesi
  • aumento del 10% del tasso di coinvolgimento dei post su Instagram
  • aumento del 20% della reach organica su Instagram entro 90 giorni

L’obiettivo stabilito deve essere quantificabile, per cui, per ogni obiettivo dovrai stabilire dei KPI, degli indicatori da monitorare, per capire se la tua strategia sta funzionando o no. Ma quali KPI?

Intanto si distingue fra:

  • metriche: una metrica è il dato di una caratteristica in un determinato momento. Per esempio, per i social, sono metriche il numero di persone iscritte a una pagina (follower), le visualizzazioni di un annuncio pubblicitario (impression).
  • KPI (Key Performance Indicator): le metriche messe a disposizione da ogni strumento sono tantissime; la selezione di una ristretta selezione di quei dati per la valutazione di un obiettivo viene chiamata KPI. Quindi i KPI sono quell’insieme di metriche selezionate come i principali indicatori legati agli obiettivi stabiliti nella strategia.

Quali sono i principali KPI da utilizzare? Come detto, dipende dall’obiettivo:

ObiettivoKPI da monitorare
Brand awarenessFollower, impression, traffic, share of voice, reach
Generazione di contatti (lead) e venditeFatturato, tasso di conversione, iscritti alla newsletter
Coinvolgimento degli utenti (engagement)Click, like, condivisioni, commenti, menzioni
Traffico sul sitoVisite dai social, registrazioni alla newsletter

Definizione della target audience

Un altro passo necessario prima di buttarsi a capofitto nell’arena dei social media è quello di profilare il pubblico di riferimento, ossia stabilire a chi voglio rivolgere la mia comunicazione sui social.

Definire la target audience significa individuare chi sono gli interlocutori ideali dell’azienda (le così dette user persona) per capire così su quali canali social comunicare e in che modo.

Disegno di user personas su foglietti per una strategia di social media marketing per aziende

Tutto inizia con il definire una target audience (o pubblico target), ossia la categoria di persone sulla base di caratteristiche demografiche, geografiche, psicografiche e comportamentali, a cui la tua azienda vuole rivolgersi, un segmento di utenti potenzialmente interessati ai prodotti o servizi offerti.

Stabilito il pubblico target si passa a circoscrivere le user persona: un profilo di un utente fittizio del pubblico target. Nota: con i social si parla di user persona e non di buyer persona. Un’azienda di solito ha più user persona per rappresentare i diversi segmenti di pubblico target.

L’individuazione di target audience e buyer persona permette di sviluppare strategie di Social Media Marketing più efficaci.

Per le user persona si tratta di individuare:

  • la persona giusta (il cliente tipo dell’azienda)
  • per creare contenuti giusti (cioè che lo interessino)
  • al posto giusto (sui canali social che usa di più)
  • al momento giusto (nella fascia oraria in cui è più attivo)
  • nel formato giusto (che lo attrae di più)
  • nel linguaggio giusto (cioè col giusto tono di voce)
  • sul dispositivo giusto.

Il profilo di una user persona include informazioni come:

  • età
  • genere
  • professione
  • istruzione
  • interessi
  • obiettivi
  • sfide
  • preferenze dei canali di comunicazione

Per individuare le user persona si parte dall’analisi di:

  • dati interni, per una visione della clientela attuale
  • dati esterni, per comprendere il contesto di mercato e i trend del settore

I dati interni provengono da:

  • analitiche del sito web: Google Analytics per vedere quali sono i contenuti più letti e le caratteristiche demografiche e geografiche del pubblico
  • insight delle diverse piattaforme social
  • CRM
  • feedback degli utenti: per i social si ricavano da tool come socialmeter suite, Mention, Brandwatch e Hootsuite, per monitorare le conversazioni su brand, azienda, ma anche concorrenti, e identificare opinioni e sentiment del pubblico target
  • recensioni

I dati esterni per l’analisi della concorrenza si ricavano da:

  • comportamento degli utenti sui canali online
  • feedback rilasciati
  • recensioni
  • ricerche di mercato
  • social listening, per esempio tramite sondaggi per raccogliere informazioni direttamente dal pubblico target o dai propri clienti

Per creare le user persona esistono dei veri e propri tool specifici come make my persona di hubspot

Tool per creare le user persona
dal sito Hubspot

oppure i modelli di Xtensio che mette a disposizione dei template per creare user persona visivamente accattivanti

Modelli di user persona per la definizione di una strategia social media
dal sito Xtensio

La user persona permette di identificare i prototipi di interlocutori (potenziali clienti) ideali. 

Il consiglio è quello di creare almeno dai tre ai cinque modelli.

Attuazione della Social Media Strategy per le imprese

Una volta che ti sei fatto l’idea del contesto in cui ti muoverai e di cosa vorrai raggiungere, ossia completata la prima fase della Social Media Strategy, quella della pianificazione, puoi iniziare a lavorare sugli aspetti più operativa.

In questa seconda fase dovrai implementare l’architettura della tua presenza social per concertare le diverse piattaforme, ciascuna delle quali ha i propri linguaggi e riti, evitando la tentazione del cross-posting, la pubblicazione dello stesso identifico contenuto su più canali.

In concreto, la fase dell’attuazione riguarda:

  • la scelta delle piattaforme su cui pubblicare i contenuti
  • l’individuazione del tono di voce dei contenuti
  • la content strategy
  • la definizione del piano editoriale

Scelta dei canali social

Sono almeno una decina i social su cui potresti creare la tua presenza: Facebook, Instagram, YouTube, TikTok, X, LinkedIn, Yelp, TripAdvisor, Google Business Profile, WhatsApp, solo per citare i principali. Va da sé che non potrai essere presente efficacemente su tutte, per esigenze di tempo e denaro.

App di social media su smartphone

Come decidi su quali piattaforme dovrebbe essere presente la tua azienda? Ogni piattaforma ha le sue peculiarità e un pubblico ben definito a cui rivolgersi con modi e linguaggio adatti. Come scegliere i canali social giusti?

La regola di base è: meglio avere meno profili ma presidiati che tutti ma senza budget e risorse.

La scelta di quali canale presidiare dipende dai tuoi obiettivi. Si tratta di fare una valutazione, anche in relazione ai costi/benefici. Non è necessario essere presenti su tutte le piattaforme. Non è necessario né possibile essere presenti ovunque. Dovresti cercare di mantenere aggiornati i profili aziendali (e proteggere il tuo brand) su tutti quei canali dove è attivo il tuo pubblico. “Essere presenti dove è il tuo pubblico” è la prima regola del marketing. Quale sia il tuo pubblico lo hai definito con la fase precedente, quella delal pianificazione della strategia.

In generale, ecco come le diverse generazioni utilizzano i social:

  • Facebook: Baby boomer (1946-1964), Gen X (1965- 1980), Millenial (1981- 1996)
  • Instagram: Millennial, Gen Z (1997- 2012)
  • X: Millennial, Gen Z
  • LinkedIn: Millennial, Gen X
  • Tik Tok: Millennial, Gen Z
  • YouTube: Millennial, Gen Z, Gen X

Per definire su quali piattaforme essere presente con la tua azienda, esegui questa analisi:

  • studia il posizionamento dei tuoi concorrenti
  • valuta il budget a disposizione

A questo punto crea e sviluppa la tua presenza sulle piattaforme dove il tuo pubblico è più coinvolto.

Tono di voce

Nel marketing, il tono di voce è il modo in cui un brand comunica i propri valori attraverso parole, immagini e stile di scrittura. Si tratta quindi del tono e del linguaggio usato da un’azienda per “parlare” al proprio target di riferimento.

Il tono di voce riguarda anche il modo di scrivere la biografia, il contenuto delle risposte nei commenti, fino ad arrivare alle call to action (CTA).

Tieni presente che ciascun social ha un suo tono di voce:

  • TikTok e Instagram: ironico e irriverente
  • LinkedIn: più formale

In linea di principio, sui social andrebbero evitati toni troppo freddi e distaccati. Tanto per chiarire il concetto, ecco alcuni esempi tratti da brand famosi.

Enti come l’Università Bocconi e l’Istituto Superiore di Sanità usano toni freddi e impersonali, per il ruolo che queste istituzioni ricoprono.

Al suo opposto, Durex ha un tono irriverente, che sfrutta battute e doppi sensi (guardatevi le loro campagne di Natale su Instagram, sono molto divertenti).

Campagna social di Durex Italia

I brand del lusso e dei prodotti di alta gamma spesso si posizionano più su toni eleganti e sofisticati, come per esempio Lindt.

In linea di principio sui social, LinkedIn a parte, si tende a essere un po’ più scherzosi e informali.

Tavernello, dopo il rebranding, usa un tono ironico e irriverente per attrarre un pubblico più giovane (valuta tu se sta funzionando)

Campagna social di Tavernello

Lego cerca di motivare ogni giorno la propria community, usando un tono ironico, amichevole e solare.

Ryanair ironizza sui luoghi comuni delle compagnie low cost.

Campagna social di Ryanair
dalla pagina Facebook Ryanair

Altre aziende possono sfruttare una comunicazione più fredda, utilizzando toni più seri, riflessivi, inclusivi, come fanno per esempio le associazioni di volontariato come Unicef o Amnesty International.

Campagna social di Amnesty International Italia
dalla pagina Facebook Amnesty International

L’importante è rimanere coerenti in tutta la comunicazione aziendale.

Creazione dei contenuti (content strategy)

All’interno della strategia di Social Media Marketing, va creata anche una strategia di content marketing, una strategia nella strategia, il cui scopo è portare il contenuto giusto alla persona giusta con il canale giusto.

Anche in questo caso, come per tutte le strategie, si parte dalla definizione degli obiettivi (aspetti macro) per poi passare alla definizione delle informazioni sempre più specifiche (aspetti micro).

Quindi, anche nella content strategy avremo:

  • definizione degli obiettivi di tipo SMART coerenti con gli obiettivi dell’azienda: per ogni obiettivo stabilire KPI e scadenze
  • definizione del target e delle user persona
  • definizione dei canali e del tono di voce
  • content strategy vera e propria (analisi dei concorrenti, audit, piano editoriale, monitoraggio dei risultati)
Ragazza impegnata nella creazione di contenuti per i social media

Una strategia di contenuti fatta bene significa creare dei contenuti che il nostro target consideri di valore.

Di valore significa:

  1. che risponda alle esigenze, ai desideri e ai punti dolenti (pain point) delle user persona
  2. che individui le carenze comunicative dei concorrenti

In sostanza si tratta di fornire contenuti utili, ironici, empatici. Non è raro che le aziende pubblichino sui social contenuti di scarso valore e poi si lamentino degli scarsi risultati.

Come si fa allora a individuare quali sono i contenuti di valore per il nostro pubblico, ossia quali sono a) e b)?

Attraverso due tecniche: l’analisi dei microdati e il social listening.

Analisi dei microdati

I microdati sono informazioni su un argomento che puoi recuperare in rete. La maggior parte di queste analisi sono analoghe a quelle eseguite in una ricerca di parole chiave per migliorare la posizione di un sito su Google.

I principali tool da cui recuperare queste informazioni sono:

Google Trends: permette di

  • verificare l’andamento nel tempo di un argomento
  • confrontare l’andamento con altre tematiche
  • capire in quale regione o nazione se ne parla di più
  • trovare le ricerche correlate

NOTA: per approfondire: How to Use Google Trends for SEO, Google Trends: What It Is & How to Use the Data for SEO, How to Use Google Trends for Keyword Research

Answer The Public, per scoprire le ricerche correlate rispetto a una data keyword e quindi trovare degli argomenti da sviluppare

Quora, community dove gli utenti pongono una domanda e ottengono una risposta da altri utenti. Conoscere le domande su un certo argomento è un ottimo punto di partenza per creare contenuti di interesse per il proprio pubblico.

Recensioni: anche spulciare tra le recensioni di Amazon, Facebook, Google Business Profile, eccetera, è un buon punto di partenza per la creazione di contenuti utili per le persone, perché permette di trarre spunti dalle domande più frequenti degli utenti, oltre a individuare eventuali punti di forza o debolezza dei concorrenti. Considera anche le recensioni su portali specifici, come The Fork per i ristoranti, Tannico o Vivino per il vino.

Il piano editoriale

il piano editoriale è un documento strategico per il medio lungo termine (trimestrale o semestrale) che fornisce: gli obiettivi, il target di riferimento, le user persona, il tono di voce da utilizzare, gli argomenti da affrontare (la content strategy), i formati dei contenuti (immagini, video, reel, caroselli, articoli, infografiche), “chi fa cosa” e il budget.

Il piano editoriale non va confuso con il calendario editoriale, che è lo strumento operativo che aiuta a organizzare la pubblicazione dei contenuti sui canali social. È dunque uno strumento per il breve periodo che indica come sono distribuiti i contenuti nel tempo (di solito un mese).

Il calendario editoriale contiene i seguenti elementi:

  • data di pubblicazione
  • canali social
  • orari di pubblicazione
  • argomenti per data
  • responsabile della pubblicazione
  • visual più copy
  • formato

Di solito si fa con un foglio di calcolo condiviso come Google Fogli o Microsoft Excel. In alternativa esistono anche tool specifici come Creator Studio, Postpickr, Hootsuite, Later, Buffer, ecc.

Ascolto (Social Media Listening)

Pubblicare contenuti e dimenticarsene è una ricetta perfetta per il fallimento.

Ascoltare i social significa monitorarli per capire cosa dicono le persone della tua azienda e del tuo brand. In termini più generici, ascoltare vuol dire raccogliere e analizzare dati, in relazione a uno specifico oggetto di ricerca.

Persona in posizione di ascolto

Come si fa questa analisi? La prima cosa è stabilire un perimetro di indagine. In questo caso, la presenza della tua azienda sui social.

L’audit può essere eseguito manualmente:

  • Leggi i commenti presenti sui tuoi canali social e su quelli dei concorrenti per capire il sentiment tuo e dei competitor rispetto ai contenuti
  • Cerca per hashtag del tuo settore e guarda quali contenuti hanno più interazioni (engagement)
  • Fai una ricerca sul motore di TikTok per vedere i trend e i tipi di contenuti sull’argomento

Oppure attraverso uno dei numerosi tool a pagamento come Brand24, SocialMeter Suite, Digimind, Hootsuite, Brandwatch, Sprout Social, Mention, Fannpage Karma e Talkwalker.

Ascoltare cosa dicono in rete e sui social le persone della tua azienda:

  • ti aiuta a selezionare i canali in cui è indispensabile una tua presenza,
  • ti serve come feedback per capire come migliorarti
  • ti permette di individuare eventuali domande e obiezioni che potrebbero fare i tuoi potenziali clienti.

Analisi dei risultati (monitoraggio)

Le piattaforme social mettono nativamente a disposizione numerosissime metriche come il numero di iscritti alla pagina, di commenti, di condivisioni e così via. Ma su quali di questi dati dovresti focalizzarti?

Gruppo di persone che analizzano dati delle piattaforme social

Per i social, la sfida non riguarda trovare i dati, ma scegliere quelli significativi. Dovrai innanzitutto monitorare costantemente, nel corso del tempo, i KPI definiti nella fase di pianificazione della strategia, quando hai stabilito gli obiettivi da raggiungere.

Supponiamo che tu abbia individuato un obiettivo di awareness, ossia di rafforzare la consapevolezza, la conoscenza del brand della tua azienda o della soluzione che proponi. Nello specifico, l’obiettivo potrebbe essere quello di aumentare la copertura organica (reach) di Instagram del 20% in 3 mesi.

In questo caso, i KPI che dovrai tenere sotto controllo saranno:

  1. reach dei post e delle storie
  2. reach e views dei Reel
  3. tasso di engagement, cioè il numero delle interazioni (like, commenti, condivisioni) diviso il numero di follower o il numero delle impression
  4. numero di follower

Tutti questi indicatori, se la strategia che hai messo in atto funziona, dovrebbero crescere nel tempo.

Se invece il tuo obiettivo fosse più rivolto alla conversione, come per esempio l’aumento del 15% delle vendite da Facebook e Instagram in 12 mesi, i KPI da monitorare sarebbero:

  • vendite da Facebook e Instagram (deve aumentare)
  • tasso di conversione da Facebook o Instagram (deve aumentare)
  • visite al sito provenienti da Facebook da Instagram (deve aumentare)
  • CPA di Facebook e Instagram (deve diminuire)
  • ROAS di Facebook e Instagram (deve aumentare)
  • tasso di engagement dei post (deve aumentare)

Sulla base dei valori dei KPI che rileverai, potrai:

  • applicare delle azioni correttive, se la strategia non stesse portando risultati, vale a dire provare ad aggiustare il tiro e correggere le azioni di comunicazione degli strumenti meno performanti;

oppure

  • “scalare”, ossia aumentare le risorse impiegate, se la strategia superasse i risultati previsti.

Conclusioni

Le aziende vivono di vendite, non di like su Facebook. Una strategia di Social Media Marketing ti permette di andare a intercettare in maniera precisa il tuo target con una comunicazione efficace. Senza la strategia sarebbe come voler preparare una pietanza di cui hai gli ingredienti ma non conosci la ricetta: probabilmente il risultato non soddisferà le tue aspettative.

Tieni presente che i social media non dovrebbero essere la tua strategia esclusiva di presenza web, ma andrebbero inquadrati per ciò che sono: uno dei canali che permettono di creare dei touch point (punti di contatto) con i tuoi potenziali clienti.

Autore

da | 2 Luglio 2024 | Web Marketing

Altri articoli

Hai un progetto in mente?